Spesso ho notato che mio figlio Ben è molto irrequieto e ha difficoltà a stare seduto e fermo su una sedia. Anche quando guarda la TV, è sempre in movimento, agitato, e cambia spesso posizione. A scuola sembra non ascoltare quando le maestre spiegano, lui è sempre impegnato a disegnare, tagliare ed attaccare, anche se poi riesce a ricordare esattamente tutto ciò che è stato detto.
Sua sorella Liz invece non ha pazienza, non ha costanza e ha una scarsa attenzione. Salta da attività ad attività in continuazione, e non riesce a concentrarsi abbastanza a lungo per portare a termine ciò che comincia, o imparare dalla esperienza fatta. Liz parla sempre, interrompe continuamente tutti, ha difficoltà ad aspettare il suo turno, e sembra essere sempre di corsa.
Ben e Liz hanno però in comune una forte consapevolezza di tutto ciò che accade intorno a loro: per quanto sembrino distratti e tra le nuvole, a loro non sfugge mai nulla.
Mi sono chiesta spesso se potessero essere affetti da ADHD, soprattutto a fronte di osservazioni espresse dalle maestre di entrambi i bambini, ed è per questo che mi sono informata sull’argomento.
Cos’è l’ADHD?
L’ADHD, acronimo di Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività, è un disturbo evolutivo dell’autocontrollo che colpisce bambini e adolescenti, e può persistere anche in età adulta.
Questa sindrome può causare un limitato controllo degli impulsi, difficoltà di concentrazione e iperattività, ed interferisce sulle attività quotidiane.
L’ADHD si manifesta in maniera diversa in diversi bambini, e a volte solo alcuni degli aspetti caratterizzanti sono presenti. In alcuni casi, per i bambini con ADHD è difficile stare fermi, prestare attenzione a scuola, ascoltare quello che viene detto. Anche portare a termine una specifica attività, controllare gli impulsi e gestire il tempo può essere impegnativo. Altre volte invece perdono il senso del tempo, dimenticano le istruzioni ricevute, e hanno difficoltà ad autoregolare le proprie emozioni.
Esistono diversi tipi di ADHD?
Esistono tre principali tipologie della sindrome, suddivise a loro volta in 7 sottotipi, ed ogni tipologia è caratterizzata da comportamenti predominanti differenti.
In questo blog mi soffermerò sule 3 principali tipologie.
Prevalentemente disattento:
I bambini con questa tipologia si distraggono facilmente e hanno difficoltà a concentrarsi sulla lezione o sul compito da svolgere. Tendono a dimenticare i dettagli, e le istruzioni possono essere apprese in maniera piuttosto disorganizzata.
I bambini affetti da tipologia prevalentemente disattenta non mostrano comportamenti eccessivamente attivi o impulsivi, e sanno controllarsi e riescono a rimanere calmi.
Prevalentemente iperattivo e impulsivo:
Questi bambini hanno difficoltà a stare fermi ed in silenzio a lungo. Spesso si agitano, interrompono gli altri, oppure iniziano a parlare nei momenti meno inappropriati.
Sebbene possano avere difficoltà ad aspettare il proprio turno e a controllare i propri impulsi, sono comunque attenti a ciò che sta succedendo intorno a loro.
Questa tipologia descrive appieno la mia Liz, ma siamo in attesa di una valutazione della neuropsichiatria infantile. La diagnosi di ADHD, infatti, può richiedere molto tempo ed è necessaria una valutazione multidisciplinare basata sulla presenza, frequenza e gravità dei sintomi manifesti.
Combinato
L’ADHD combinato è il più comune dei tre tipi. Questi bambini presentano sintomi di entrambe le tipologie: possono avere difficoltà a prestare attenzione, a seguire un discorso e ad organizzare le proprie attività. Possono inoltre mostrare iperattività, impulsività e difficoltà nel controllare i propri impulsi, sia comportamentali che verbali.
Importante sapere: gender health gap
Secondo gli esperti, l’ADHD può manifestarsi in modi diversi nei bambini maschi e femmine. Le differenze possono essere attribuite a vari fattori, tra cui la personalità, le aspettative culturali, le differenze ormonali e il diverso neurosviluppo da maschi e femmine. Nel caso dei bambini maschi, l’iperattività è spesso più evidente, mentre nelle femmine prevale la disattenzione.
Non esistono dati di ricerca specifica in Italia, ma secondo quanto riportato dal DSM-5 del 2013 (Il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) si stima una prevalenza di ADHD del 5% tra bambini e ragazzi di età compresa tra 5 e 17 anni, con una preponderanza nei maschi rispetto alle femmine, secondo un rapporto di circa 2 a 1 nei bambini.
Poiché i sintomi possono essere diversi da quelli tipicamente associati al disturbo, può essere infatti più difficile diagnosticare l’ADHD nelle bambine. Inoltre, l’ADHD è comunemente, ed erroneamente, considerato come un disturbo che colpisce principalmente i maschi, il che può portare a pregiudizi di genere e a una mancanza di riconoscimento del disturbo nelle bambine.
Questo fenomeno è noto come “gender health gap”.
7 strategie per mantenere l’attenzione di bambini con ADHD e iperattivi
I bambini affetti da ADHD e i bambini iperattivi possono sentirsi ansiosi ed incontrare difficoltà a mantenere l’attenzione necessaria a portare a termine una specifica attività, soprattutto in un contesto scolastico.
Conoscere il tipo di diagnosi e i sintomi riscontrati potrà aiutarci a definire quali strategie utilizzare per meglio supportarli nelle loro attività quotidiane, ed in particolare in tutte quelle attività che richiedono più concentrazione, come per esempio le attività scolastiche e di studio.
Ecco quindi alcune efficaci strategie facilmente implementabili sia a casa che a scuola:
Ridurre al minimo le distrazioni
I bambini con ADHD possono essere particolarmente vulnerabili alle distrazioni, ed è quindi fondamentale ridurle al minimo per facilitare la concentrazione.
È importante rimuovere gli stimoli visivi, quali apparecchi video e tablets, e gli stimoli sonori quali radio, televisione o ambienti rumorosi. Anche allestire una postazione di studio lontana da finestre, lontana da stanze affollate o luoghi di passaggio può aiutare a facilitare il processo di apprendimento.
Creare una routine coerente
Tutti i bambini traggono beneficio dall’avere una routine coerente, ma questo è particolarmente vero per quelli con ADHD. Una routine strutturata rende la giornata più organizzata e prevedibile, aiutando i bambini a sapere cosa aspettarsi.
Inoltre, stabilire una buona routine del sonno è fondamentale per i bambini ADHD, poiché può migliorare significativamente il loro benessere generale e le capacità di gestire gli eventi durante la giornata. Una routine strutturata aiuta a gestire i sintomi e può portare a una migliore qualità del sonno, il che è spesso una sfida per chi soffre di ADHD.
A scuola e nello studio, i bambini con ADHD a volte hanno difficoltà a passare da un argomento all’altro, in particolare se sono molto interessati al primo argomento. È una buona pratica pianificare le materie ed i compiti più difficili durante le prime ore della giornata, quando il bambino è meno stanco, oppure subito dopo un periodo di attività fisica che favorisce l’energia fisica e favorisce l’attenzione e la concentrazione.
Avere un programma definito può rendere più agevoli le transizioni tra le lezioni e le attività. Anche l’uso di strumenti come timer, segnali visivi (sistema di semafori con luci che cambiano colore) o segnali verbali possono aiutare i bambini a gestire il proprio tempo in maniera più efficace.
Fornire pause e opportunità di movimento
Molti bambini con ADHD hanno difficoltà a stare fermi per lunghi periodi di tempo e, quindi, è necessario assicurarsi di fornire loro frequenti opportunità durante il giorno per alzarsi e muoversi. Questo può fare una grande differenza nell’aumentare la loro capacità di concentrazione.
Anche solo una piccola quantità di attività fisica può rilasciare energia repressa e aumentare l’ossigeno nel cervello, che a sua volta favorirà l’apprendimento. Queste attività fisiche possono essere brevi ed attuabili sia in classe o a casa.
Alcuni esempi possono essere:
- chiedere di ritirare la posta
- portare fuori l’immondizia
- lasciare che saltino
- fare ginnastica sul posto per alcuni minuti
- correre brevemente sul posto o intorno alla stanza
- ballare sul posto
Inoltre, i bambini che hanno difficoltà a rimanere concentrati o fermi possono provare ad utilizzare strumenti come fidget, palline da spremere, elastici per le gambe o pedaliere per garantire un po’ di movimento senza causare interruzioni all’attività primaria.
Feedback frequente e rinforzo positivo
I bambini con ADHD traggono beneficio dal ricevere feedback frequente ed immediato riguardo al loro comportamento. Perciò, è importante incoraggiare comportamenti positivi attraverso parole gentili di riconoscimento.
Quando i bambini assumono comportamenti indesiderati, dobbiamo rimanere calmi e ricordare loro le nostre aspettative. Se scelgono di continuare a fare la cosa sbagliata, è importante fornire in maniera rapida una conseguenza, oppure un incentivo per fare la cosa giusta.
È fondamentale che le conseguenze per comportamenti negativi non siano togliere la pausa o limitare l’attività fisica, poiché ciò può essere controproducente.
Comunicare indicazioni e aspettative in modo chiaro e frequente
I bambini con ADHD disattento e combinato possono avere difficoltà a seguire le istruzioni e le indicazioni che vengono loro date per svolgere un’attività.
Bisogna quindi comunicare le nostre aspettative in modo chiaro e frequente. Se l’età lo permette, possiamo comunicare le istruzioni sia verbalmente che per iscritto, e assicurarci di rivedere le istruzioni ad alta voce e spesso durante lo svolgimento dell’attività. E’ importante inoltre assicurarci che le nostre istruzioni siano state comprese e capite, e che sia chiaro cosa ci aspettiamo che i bambini facciano ancora prima di iniziare l’attività.
Inoltre, come già accennato, è importante premiare ed elogiare i bambini durante lo svolgimento corretto di un’attività.
Suggerimento extra: suddividere le attività in passaggi e piccole parti con pause intermedie può aiutare i bambini con ADHD a completare le attività senza perdere la concentrazione o sentirsi sopraffatti dalla mole di lavoro.
Fornire gli strumenti giusti
Spesso i bambini con ADHD hanno difficoltà ad organizzarsi autonomamente. Possiamo quindi suddividere il lavoro in cartelle numerate, oppure colorate per i più piccoli, dove inserire tutto il materiale di cui avranno bisogno per svolgere l’attività o l’esercizio assegnato.
Per i bambini più grandi, può essere anche di grande supporto aiutarli a tenere traccia di date, scadenza e priorità, attraverso l’utilizzo di allarmi, sveglie, o semplici post-it.
I bambini con ADHD possono beneficiare anche di supporti visivi come schemi, grafici o immagini per aiutarli ad organizzare le informazioni in maniera più strutturata. Questi supporti visivi possono facilitare la comprensione e la memorizzazione delle informazioni.
Collaborazione tra famiglia e scuola
La collaborazione tra famiglia e scuola è fondamentale per i bambini con ADHD. Lavorando insieme, genitori ed insegnanti possono creare un ambiente di supporto e comprensione per i bambini. La condivisione di informazioni e strategie aiuta a garantire che ricevano il sostegno adeguato sia a casa che a scuola, promuovendo una comunicazione aperta e favorendo il successo accademico.
Conclusione
La chiave per aiutare i bambini con ADHD e iperattivi ad avere successo a casa e a scuola è conoscere i loro bisogni, i loro triggers e i loro interessi specifici. La strategia che funziona per un bambino con ADHD potrebbe non funzionare per un altro ed è quindi, è importante rimanere flessibili, pazienti e positivi.
Dobbiamo sempre ricordare che ogni bambino è unico e potrebbe rispondere in modo diverso a queste strategie. È importante adattare le strategie alle esigenze specifiche di ciascun bambino con ADHD e lavorare in collaborazione con professionisti qualificati per fornire il supporto più adeguato.
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